Come aiutare il gatto a fare pipì?

Può capitare nella vita di un gatto di presentare difficoltà nell'espletare i suoi bisogni per svariate motivazioni.  In questo articolo vi spiegheremo come far fronte a ogni possibile problema dell'apparato urinario riconoscendo sintomi e cause senza aggravare la situazione del micio elencando uno per uno i vari problemi urinari che possono affliggere il vostro gatto.

Perdita di tonicità della vescica

Può capitare, ad esempio a causa di un trauma al midollo spinale, che il vostro gatto abbia perso la tonicità della sua vescica. In questi casi è necessario aiutarlo, ogni dodici ore, ad espletare i suoi bisogni, svuotando la vescica manualmente.

Precisiamo che tale operazione va eseguita solamente se sarà stato il medico veterinario a indicarvi di farla, non è necessario, difatti, spremere la vescica a un gatto sano e, per di più, potrebbe essere un intervento nocivo nel caso il nostro gatto dovesse avere un blocco urinario, come potrebbe essere se vi sono grumi di sangue o dei cristalli.

Per prima cosa ricordate che l’operazione di svuotamento manuale della vescica del gatto deve essere eseguita almeno ogni dodici ore, meglio però sarebbe ogni otto ore in modo da consentire a questi una minzione pressoché regolare.

Come vedremo non è affatto una operazione complessa, anzi è anche abbastanza semplice una volta individuata la posizione della vescica nel vostro animale domestico.

Come svuotare la vescica del gatto?

Generalmente sarà il vostro veterinario stesso ad illustrarvi per primo, nel momento in cui porterete a casa il gatto dalla clinica veterinaria, come spremere la vescica al gatto: sdraiate il vostro amico micio su un fianco e quindi appoggiate la vostra mano sul basso ventre del gratto.

A questo punto dovrete posizionare il pollice e l’indice della mano all’attaccatura delle cosce, e quindi dovrete premere verso l’interno della pancia: per semplificare, immaginate che vogliate toccare la spina dorsale del gatto ma dal di dentro.

Nell’effettuare questo movimento troverete un organo che, se sarà pieno di urina, avrà una dimensione superiore a quella di un uovo.

Provate ad effettuare una leggera pressione, se è la vescica noterete della pipì uscire dai genitali del gatto. Diversamente, vuol dire che non è l’organo corretto e dovete cercare ulteriormente.

Una volta individuata correttamente la vescica dovrete solamente sfiorarla esercitando una leggera pressione con pollice e indice, finché questa non si sarà scaricata dell’urina contenuta.

Ricordate che la pressione sulla vescica deve essere leggerissima: una pressione eccessiva porterebbe alla rottura della vescica con conseguente necessità di una operazione di urgenza per salvare la vita al gatto. Per questo motivo, è sempre preferibile rivolgersi a personale specializzato, per svuotare la vescica al gatto, perlomeno le prime volte finché non si è imparato come effettuare tutte le operazioni in sicurezza.

Nell’effettuare questa operazione il gatto non darà segno di dolore o fastidio, ed è importante non ne dia. Se, infatti, noterete segno di dolore o fastidio da parte del gatto vuol dire che c’è qualcosa che non va.

Potrebbe esserci un blocco urinario, oppure, più semplicemente potrebbe essere che il gatto deve anche fare le feci, caso nel quale molti gatti preferiscono non essere toccati finché non hanno defecato.

Terminato di spremere la vescica al gatto, usando una spugna imbevuta di acqua tiepida pulite i genitali al gatto. Potete anche usare, a preferenza, un sapone per l’igiene intima ma dovete in ogni caso evitare prodotti che contengono alcool. Se usate un detergente, assicuratevi assicuratevi di risciacquare bene la zona al termine delle operazioni di pulizia.

Infine, nel caso il gatto soffra di perdite di urina e non volete che sporchi per casa, potete apporre un normale pannolino da bambini al gatto, al quale si farà un foro per consentire alla coda di passare oltre il pannolino. Le misure indicate sono 3-6kg oppure 4-9kg, a seconda della dimensione del gatto, mentre potrebbe risultarvi comodo applicare il pannolino al contrario, cioè con la parte posteriore sul davanti, in modo da compensare le differenze di forma tra il bacino umano e quello dell’animale.

Blocco urinario del gatto

Il blocco urinario nel gatto è una emergenza veterinaria che bisogna conoscere. Il gatto non riesce ad urinare per cause differenti e se la situazione si protrae per più di 36 ore, diventa un'emergenza. Se il tuo gatto non fa pipì potrebbe essere in corso un blocco uretrale! E’ purtroppo abbastanza frequente soprattutto in certe situazioni. 

Il blocco ostruttivo è dovuto alla formazione di un tappo o di un ostacolo che non consente più all’urina di passare dall’uretra e fuoriuscire. Esistono molte situazioni predisponenti, tra le quali tutte le sindromi delle basse vie urinarie del gatto:

  • cistite,
  • calcolosi,
  • malformazioni ed anomalie anatomiche congenite e/o acquisite da interventi,
  • infiammazione dell’uretra,
  • esiste anche una forma neurologica, che non consente l’estrusione dell’urina o perché la muscolatura rimane costantemente contratta, o perché non si contrae più e l’urina non riesce ad uscire.

Si ipotizza che la situazione più frequente in cui si possa instaurare il blocco, sia quella in cui ci sono una concomitanza di fattori: calcoli e muco, esfoliazione cellulare della parete interna della vescia e/o della parete dell’uretra.

Inoltre i gatti obesi, che fanno poca attività e che mangiano mangime secco, sono maggiormente predisposti.

Come ci si accorge che il gatto non sta facendo pipì e che si è in presenza di un blocco? Ogni quanto un gatto sano fa pipì?

Una delle domande più frequenti è proprio questa: ogni quanto il gatto sano fa pipì?  Poco, anche perché il gatto, tende ad assumere liquidi praticamente solo quando mangia, dalla pappa direttamente (è questo uno dei motivi per cui si consiglia di somministrare cibo umido ai gatti, che non hanno un istinto della sete troppo sviluppato).

I gatti quindi urinano una o due volte a giorno. Una buona abitudine è quella di controllare la cassettina almeno una volta al giorno in modo da verificare se c’è presenza di urina oppure no, soprattutto se in casa si ha un gatto che già soffre di sindrome delle basse vie urinarie.

Sintomi di blocco urinario: cosa fare se il gatto non fa pipì?

I sintomi che indicano che il gatto è in blocco uretrale, sono molti e sono ad insorgenza graduale a seconda della quantità di tempo che passa (nell’arco delle 48 ore).

Nel blocco urinario è il dolore il segno più importante, ed i sintomi nelle prime 6-24 ore sono:

  • vocalizzi, agitazione,
  • intolleranza ad essere toccato sotto la pancia,
  • continua toelettatura nella zona addominale e prepuziale,
  • cerca continuamente di urinare e non riesce,
  • urinazione in luoghi non appropriati
  • tendenza all'isolamento

Se il blocco si protrae dopo 24-36 ore compaiono sintomi da intossicazione:

  • vomito
  • anoressia
  • addome teso
  • abbattimento
  • disidratazione
  • collasso
  • stato di stupore
  • ipotermia
  • acidosi

In queste situazioni, la cosa più importante da fare è rendersi conto della situazione il prima possibile e portarlo o presso il proprio medico, o presso un pronto soccorso, perché non c’è tempo.

L’urina continua a formarsi dal rene e se rimane bloccata al suo interno, porta in breve ad intossicare il gatto per rimuovere l’ostruzione, operazione che il più delle volte è da fare in anestesia generale, con l’ausilio anche di un’ecografia per valutare la presenza di cristalli, campanello d’allarme che indica alta probabilità di blocco uretrale, soprattutto nel maschio.

Cistite nel gatto

La cistite nel gatto è un problema abbastanza comune, e fortunatamente anche facilmente risolvibile.

Si tratta di una infezione e infiammazione della vescica del gatto, che gli causa dolore nella minzione e spesso è facilmente individuabile perché è presente sangue nelle urine del gatto.

Chiamata anche cistite emorragica, appunto per la presenza del sangue nella pipì, sembra sia più comune nel gatto maschio castrato, in quanto dotato di una uretra più lunga, quindi più soggetta a batteri.

Ma la cistite in realtà può insorgere sia nel gatto maschio, intero o sterilizzato, sia nella gatta femmina, ed anche durate il calore.

Inoltre la cistite nel gatto maschio è anche più pericolosa, in caso di calcoli ad esempio, in quanto l’ostruzione dell’uretra impedirebbe al gatto di fare la pipì, ed in questa situazione meglio correre subito dal veterinario.

Spesso ci si chiede quanto dura la cistite nel gatto, è chiaro che se non viene curata può solo aggravarsi, mentre se si fa la cura con l’antibiotico e antinfiammatorio, in circa 7 giorni, cioè il ciclo dell’antibiotico, si può risolvere la cosa.

Sintomi della cistite del gatto

I sintomi della cistite nel gatto sono spesso molto evidenti:

  • dolore nella minzione
  • miagolii quando il gatto fa pipì, per il dolore
  • difficoltà a urinare
  • presenza di sangue nelle urine del gatto
  • il gatto urina in posti insoliti e non nella lettiera
  • il gatto si lecca spesso le parti intime e l’addome

La cistite del gatto è molto simile a quella umana, ed anche i sintomi sono gli stessi: il gatto sente bruciore e dolore quando fa pipì, vorrebbe non urinare spesso, perché gli fa male, ma non riesce a trattenere lo stimolo, anzi, il bisogno di urinare è più frequente del solito.

Spesso il gatto modifica il luogo dove fa i bisogni: evita la lettiera, perché la associa al dolore, e fa i suoi bisogni in posti insoliti, una scatola, nella doccia, persino nel lavandino.

Non è raro che il gatto, anche se fa pipì nella lettiera, provando dolore urinando, emetta dei miagolii mentre fa i bisogni, questo è un segnale molto evidente che fare la pipì gli sta causando dolore.

Il gatto quando è affetto da cistite passa molto tempo anche a leccarsi l’addome, come a volersi dare sollievo dal dolore.

La situazione diventa grave quando il gatto non urina proprio. In questo caso bisogna correre dal veterinario, che provvederà a svuotare la vescica e a stabilire la vera causa della cistite, che può essere anche un blocco nell’uretra dovuto a calcoli.

In questo caso, il gatto sta visibilmente male: non si lecca, cerca di stare seduto per ridurre la pressione sulla vescica, potrebbe avere addirittura la febbre a causa dell’infiammazione e infezione secondaria che si viene a creare.

Cistite gatto: cause

La cistite è causata da una infiammazione della vescica e dallo sviluppo batterico anomalo nella vescica.

La vescica è un ambiente tendenzialmente ostile allo sviluppo batterico, perché ci sono poche sostanze nutritive e comunque si svuota spesso.

Tuttavia, a volte, alcune cause alimentari (come il troppo cibo, o cibo di scarsa qualità) fanno sì che si modifichi il pH urinario, ovvero l’acidità delle urine, che diventa più alto, e questo crea un ambiente favorevole allo sviluppo batterico.

Spesso l’alimentazione del gatto, fatta di cibi per gatti di scarsa qualità, può dunque causare la cistite e problemi renali nel gatto, come calcoli e renella.

Inoltre la cistite può essere causata anche da problemi intestinali, da una flora batterica intestinale alterata  che va a provocare danni anche nel sistema urinario.

Non è detto comunque che la cistite sia causata solo dall’alimentazione, può essere causata anche da fattori come stress e disagi ambientali del gatto, che hanno allo stesso modo influenza nella modifica del pH urinario, proprio come avviene per noi umani.

La cistite emorragica può anche essere causata dai calcoli o dalla renella che ostruiscono l’uretra, impedendo il corretto passaggio dell’urina, e quindi il proliferare dei batteri.

Il blocco dell’uretra può essere provocato anche da traumi o tumori, ma sarà il Veterinario, mediante l’ecografia a capire le vere cause della cistite, che molto più spesso sono semplicemente cause dovute ad alimentazione sbagliata.

Cistite del gatto: come curarla

Se andiamo dal Veterinario con il nostro gatto affetto da cistite, verrà verificato se ci sono elementi ostruttivi dell’uretra, tramite ecografia, e verrà fatto un esame delle urine.

Se il gatto non urina, verrà svuotata la vescica e trovata la causa che sta a monte dei problemi di minzione del gatto.

Fortunatamente, le cure per la cistite esistono: vengono somministrati degli antibiotici in grado di arrivare alla vescica ed uccidere i batteri, oltre agli antinfiammatori per gatti, per ridurre l’infiammazione e quindi il dolore.

Deve essere il veterinario a identificare l’antibiotico adatto alla cistite del gatto, e quali farmaci antinfiammatori somministrare.

Quindi la terapia per la cistite è farmacologica, ma si devono mettere anche in atto altri accorgimenti, in modo da scongiurare che la cistite si ripresenti.

A volte viene anche modificata l’alimentazione, per modificare l’acidità urinaria e fare in modo che sia l’urina stessa ad essere in qualche modo disinfettante per la vescica.

Si tende ad eliminare dall’alimentazione le crocchette di scarsa qualità per favorire il cibo umido che reidrata anche i reni.

E’ importante per la cura della cistite mantenere pulita la lettiera, per evitare che siano presenti batteri.

La cistite è dunque un problema facilmente curabile, forse il più semplice.

Se la cistite sembra causata dallo stress del gatto, è necessario capire quali elementi la causano, al limite consultando un Veterinario comportamentalista.

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